Notizie Valute e materie prime Petrolio sotto i riflettori con tensioni Usa-Arabia. Trend di fondo rialzista, ma scenario potrebbe cambiare con Wti sotto 70$  

Petrolio sotto i riflettori con tensioni Usa-Arabia. Trend di fondo rialzista, ma scenario potrebbe cambiare con Wti sotto 70$  

17 Ottobre 2018 12:03

Sui mercati si guarda anche al petrolio, che si è messo in evidenza in avvio d’ottava in scia alle tensioni Stati Uniti e Arabia Saudita che si sono accese dopo la scomparsa di Jamal Khashoggi, giornalista saudita residente negli Stati Uniti e corrispondente del “Washington Post“. Il giornalista saudita sarebbe entrato lo scorso 2 ottobre nel consolato saudita a Istanbul, e da quel giorno sembra essere scomparso.

Il petrolio si sta muovendo lateralmente tra i 70 e 72,5 dollari al barile, con le quotazioni del Wti, riferimento Usa, che sono in area 71,64 dollari (-0,39%). Nelle ultime ore il greggio ha recuperato un pò di forza dopo le vendite della scorsa settimana. “Questo movimento – spiega Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades – è principalmente dovuto alla crescente tensioni che coinvolgono l’Arabia Saudita e i sorprendenti rapporti Api“.

“Senz’altro la vicenda legata alla sparizione (ed al presunto omicidio) di Khashoggi può avere un certo peso sui mercati, soprattutto se prendesse seriamente piede l’ipotesi di una risposta americana contro l’Arabia Saudita”, aggiunge De Casa, secondo il quale il presidente Usa, Donald Trump, eviterà di prendere misure che possano spingere verso l’altro le quotazioni dell’oro nero. “Credo che Trump si muoverà con i piedi di piombo su queste tematiche, consapevole dei rischi di una guerra diplomatica con l’Arabia, pronta a ritorsioni che determinerebbero repentini rialzi dei prezzi“. Nei giorni scorsi Trump era intervenuto nella questione e aveva promesso “una punizione severa” nel caso avesse appurato che dietro la scomparsa del giornalista ci fosse l’Arabia Saudita

Non solo le questioni internazionali, più strettamente legata al petrolio è la data del 4 novembre, quando scatteranno le sanzioni statunitensi nei confronti del petrolio iraniano. Secondo Carlo Alberto De Casa, il trend di fondo appare ancora impostato al rialzo, lo scenario cambierebbe con una discesa dei prezzi al di sotto di quota 70 dollari. “Nel complesso penso che la volatilità potrebbe aumentare in funzione delle notizie che arriveranno – spiega l’esperto -. Penso ci siano ancora discrete chance di rivedere il greggio in area 75 dollari nelle prossime settimane. In particolare, se il prezzo dovesse superare l’area di resistenza di 72,5 dollari al barile, potremmo vedere di nuovo il barile a 75 dollari, mentre il primo segnale negativo sarebbe un calo dei prezzi al di sotto del livello di supporto di 70 dollari”.